Tiziano Ferro presenta il suo primo album “Best of”

«Vedendo i numeri fatti dal mio nuovo singolo, mi sono arreso a Spotify»

17 anni di musica sono condensati in “TZN – The best of Tiziano Ferro”, in uscita domani 25 novembre. Questo album non è una semplice raccolta di hit del passato: la versione standard contiene due cd con 36 canzoni di cui 8 inedite; la deluxe edition è composta da 4 cd, la Special Fan Edition include 4 cd e 2 dvd. C’è anche una Lp Limited con 4 vinili. C’è dentro tutta la storia di Tiziano Ferro, come conferma lui stesso.

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Data Manager: Siamo abituati alle raccolte, ma non sempre c’è una ricchezza di inediti come quella che proponi tu.

Tiziano Ferro: Dicendo ‘raccolta’ si pensa a un prodotto chiaro. Prodotto, infatti. Per i 10 anni della mia carriera (nel 2011) mi era stato chiesto di realizzare una raccolta ma io non ho voluto farla, perché in realtà non erano 10 anni di carriera, per me; “Xdono”, del 2001, non è l’inizio della mia storia. Ho iniziato a scrivere nel 1996, 1997. Per me era importante iniziare un best da lì perché da quelle esperienze è nato “Xdono”. Alcuni degli inediti risalgono a quegli anni.

Ci fai qualche esempio di brani di quegli anni che hai inserito nel cd?

Ho partecipato all’Accademia di Sanremo con “Quando ritornerai”. Poi come corista degli A.T.P.C. ho cantato “Sulla mia pelle”, e le ho inserite entrambe nel disco. C’è “Angelo mio”, una cover di “Angel of mine” che cantavo nelle mie serate nei club a Latina e che avevo inserito nei demo che mandavo alle case discografiche. Questo brano, recuperato da qualcuno e messo su YouTube, è diventato virale senza nessun tipo di pubblicità. Insomma, in questo album racconto una storia, arricchita da tutti i miei singoli, da duetti, versioni demo e altre meno conosciute dal pubblico. Di quello che ho fatto è rimasto fuori ben poco. In realtà però il titolo, “Best of”, sarebbe sbagliato perché non lo è: è la scatola della mia memoria, una linea del tempo. Comunque alla fine si intitola “Best of” perché era un mio sogno avere un disco intitolato così (ride, nda).

Da cosa è nata l’esigenza di fare una ‘scatola della memoria’?

Quando ho iniziato a fare musica questo era un altro mondo, artisticamente il nostro era un altro lavoro. Ultimamente ho dovuto rivedere la mia posizione su come si fa e su come si propone la musica, ed è stato necessario farlo per capire cosa succede oggi e cosa succederà domani. Io ero contrario a streaming e cose varie, ma di fronte ai risultati del mio ultimo singolo (“Senza scappare mai più”, ndr) ho dovuto ripensarci. Su Spotify è stato ascoltato tantissimo. A quel punto mi sono detto ‘Tiziano, ti devi arrendere’. Insieme agli ascolti in streaming e alle vendite su iTunes sono stati messi a disposizione i biglietti dei concerti, con sette mesi di anticipo rispetto alle date, e si stanno vendendo bene. Io sono quello delle agende messe da parte e dei quaderni catalogati, ma ho capito che la realtà è questa.

Il senso di un album-raccolta, oggi, con questa realtà, qual è?

Per me le raccolte hanno sempre avuto due significati: con il passaggio dal vinile al cd avevano senso come compilation di ricordi da ascoltare in macchina, e poi mi servono per scoprire artisti che non ho mai ascoltato. Con questo album volevo unire entrambi questi aspetti.
Il primo cd si apre con il brano “Lo stadio”; in estate, l’hai accennato, sarai in concerto negli stadi.
E infatti “Lo stadio” l’ho scritta per sdrammatizzare un nervosismo positivo. Il mestiere del cantante è bello ma spesso è ripetitivo. E’ una ruota bellissima quella di fare un singolo, il disco, la promozione e poi i concerti, ma si può cadere nella routine. Un concerto allo stadio ti obbliga a confrontarti con una cosa diversa: io non mi vedevo come artista da stadio. La prima volta che ci ho cantato ho avuto la fortuna del principiante e tanto amore da parte del pubblico, ed è andato tutto bene.

Come ti stai preparando per il prossimo tour?

Per avvicinarmi a questo impegno mi sono preparato spiando gli altri, iniziando a Campovolo al concerto per l’Emilia. Ligabue era fermo in mezzo al palco, calmo; Lorenzo al contrario era sempre in moto. Mi domandavo come facessero. Il mio concerto sarà un’altra cosa, ma mi scoprirò a giugno in questa veste.

Le date di “Lo stadio” tour 2015:

20 giugno Torino Stadio Olimpico
23 giugno Firenze Stadio Franchi
26 giugno Roma Stadio Olimpico
1° luglio Bologna Stadio Dall’Ara
4 luglio Milano Stadio San Siro
8 luglio Verona Stadio Bentegodi

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