Snowden: i nuovi documenti incastrano le spie inglesi

Una stazione satellitare nello Yorkshire è stata usata per anni con lo scopo di intercettare il traffico internet dei cittadini inglesi. Compresi i clienti degli Internet Café

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E pensare che siamo solo all’inizio. Quando nel 2013 venne chiesto all’editore del Guardian che impatto avrebbero avuto i documenti di Snowden sulle relazioni politiche internazionali, Alan Rusbridger rispose che non era così semplice immaginare il futuro post-Snowden a seguito del solo 1% pubblicato del materiale consegnato dal ragazzo. A quanto saremmo oggi: 2%, 3% al massimo 4%? Vi rendete conto che c’è ancora un bel po’ da scoprire. Per anni, forse decenni, Edward Snowden potrebbe continuare a pubblicare i suoi file, lasciando che il Datagate diventi la spy-story più seguita di sempre, anche dei nostalgici telefilm sudamericani.

Le nuove rivelazioni

Nelle scorse ore si è aggiunto un nuovo pezzo alla vicenda. Questa volto sotto la lente vengono messe le spie inglesi, che rispondo al GCHQ, partner fidatissimo della NSA. Secondo i documenti, l’organizzazione britannica avrebbe utilizzato per anni una stazione di sorveglianza a Menwith Hill, nello Yorkshire, per intercettare le comunicazioni dei telefonini e del Wi-Fi tramite vari satelliti. Lo scopo era quello di scovare il traffico di individui particolari e di strutture pubbliche, come gli Internet Café, dislocati all’interno del paese e all’estero. Un orecchio molto attento era infatti rivolto allo Yemen e all’Afghanistan, dove le spie di Londra potevano arrivare attraverso i canali insicuri dei sistemi VSAT, che sfruttano line commerciali a 16Mbps. Gli strumenti nelle mani della GCHQ e della NSA vanno dal tool di raccolta chiamato Asphalt, a quello di monitoraggio conosciuto come Blacktop, un software per processare le informazioni dal nome Tarmac e GTE/Index, necessario per il data mining.

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