Samsung lascia Londra per Berlino: “Qui non c’è posto per i giovani”

Il quartier generale continentale della coreana verrà spostato dalla periferia londinese al centro dell’Europa. La città tedesca sta diventando un polo attrattivo unico per le big dell’hi-tech

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Che c’entri la Brexit o meno, il fuggi fuggi delle grandi compagnie da Londra è un fatto. Il nome altisonante questa volta è Samsung, che presto lascerà la capitale d’Albione per aprire un nuovo quartier generale continentale a Berlino, nel pieno centro dell’Europa. Il motivo? Per ora non burocratico ma economico. Felix Petersen, a capo del fondo Samsung Next Europe, ha confermato al Times la scelta: “Non è divertente vivere a Londra tranne se sei ricco. Non è un posto per giovani a causa del costo della vita, dei trasporti e delle infrastrutture in generale. Per chi ha figli poi tutto diventa più difficile”. Logico allora guardare più in là, in una città che sta vivendo una seconda giovinezza dopo il boom economico post-caduta del muro. “A Berlino ci sono un sacco di quartieri ancora non commercializzati dove si possono fare un bel po’ di cose, senza spendere molti soldi”.

Cuore pulsante d’Europa

Non è un caso se la capitale tedesca ospiti ogni anno, con numeri di nuovo in crescita dopo la crisi economica di qualche anno fa, la fiera IFA, che racchiude il meglio dell’hi-tech, sia di consumo che business, con uno sguardo sempre attento al panorama delle startup. E non è nemmeno un caso se i nomi più altisonanti della tecnologia scelgano periodicamente Berlino come location delle loro presentazioni (tra tutte Huawei e Honor) vista la facilità con cui raggiungere la città da qualsiasi parte dell’Europa. Londra è sull’orlo di una crisi esistenziale? Probabilmente si e questa è una sorpresa. Di recente il sindaco, Sadiq Khan, ha dichiarato come nella City siano stati investiti circa 1 miliardo di dollari nel settore tech. Non abbastanza per convincere Samsung a restare.

Leggi anche:  Gruppo Retelit, certificata la parità di genere: diversità, inclusione, empowerment femminile