La Russia chiede ad Apple e Google di cancellare Telegram dai loro negozi

telegram

Le autorità russe hanno chiesto la cancellazione di Telegram da App Store e Play Store per non consentire agli utenti locali di scaricarla dopo averne imposto il blocco a livello nazionale

I rapporti fra il fondatore di Telegram, Pavel Durov, e le autorità russe sono sempre stati conflittuali fin dai tempi del social network VKontakte. Oggi però il Cremlino ha deciso di prendere provvedimenti molto seri nei confronti dell’app di messaggistica. Stando a quanto riferisce Router, il Roskomnadzor, ovvero l’agenzia federale per la supervisione della comunicazioni in Russia, avrebbe richiesto ad Apple e Google di rimuovere il servizio dal rispettivi app store in modo che gli oltre 15 milioni di utenti locali non possano scaricarlo. Le due aziende pare non abbiano ancora dato la loro disponibilità ed è poco probabile che decideranno di farlo.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Telegram in questo momento è già bloccata in tutta la Russia e impedirne il download ne renderebbe sostanzialmente impossibile l’utilizzo anche con i metodi più fantasiosi. L’operazione è stata autorizzata dalla corte Tagansky di Mosca su richiesta delle autorità, che hanno già provveduto ad escludere l’accesso ai service provider locali MTS e Megafon. Telegram, che sta preparando il lancio di una sua cryptomoneta, è finita nei guai per non aver fornito ai servizi segreti o Fsb le chiavi di accesso per decrittare i messaggi scambiati dagli utenti. Una nuova legge infatti permette alle autorità di poter visualizzare i contenuti condivisi nelle chat nell’ottica della lotta al terrorismo e dei crimini. Durov ritiene il provvedimento un tentativo di violare la privacy degli utenti mentre il Cremlino si difende affermando che per accedere alle informazioni è comunque necessario il permesso del tribunale. Il legale di Telegram, Ramil Akhmetgaliev, respinge il punto di vista delle autorità: “Come dire che ho la password della tua mail ma non controllo la sua mail. Ho solo la possibilità di controllarla”.

Leggi anche:  Gruppo Retelit, certificata la parità di genere: diversità, inclusione, empowerment femminile