Facebook saluta il drone Aquila, ha altri progetti per il digital divide

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Facebook ha deciso di accantonare lo sviluppo dei suoi droni Aquila a energia solare destinati a portare Internet nelle zone più isolate del Pianeta

Facebook si è posta l’obiettivo di espandere l’adozione di Internet anche in quelle zone che sono escluse dalla rivoluzione del web per motivi economici, limiti tecnici e difficoltà dal punto di vista logistico. Il social network ha sviluppato diversi progetti per realizzare il suo obiettivo e tra questi c’erano anche i droni Aquila alimentati a energia solare. I velivoli comandati da remoto avrebbero dovuto sorvolare le zone colpite dal Digital Divide per portare la connessione Internet anche nelle zone rurali o più impervie del globo. Dopo quattro anni di sviluppo l’azienda di Menlo Park, che ha messo a rischio la privacy di 120 milioni di utenti, ha deciso di accantonare il progetto.

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Facebook ha iniziato a lavorare al drone Aquila nel 2014 e in seguito altre aziende nel settore aerospaziale si sono dedicate a progetti simili. Google invece ha preferito i palloni aerostatici ai droni. Il volo inaugurale di prova del 2016 fu un fallimento ma l’anno successivo i velivoli comandati da remoto riuscirono ad atterrare con successo dopo un volo di un’ora e quarantasei minuti a 900 metri di altezza. L’elevata concorrenza ha convinto Facebook a concentrare le risorse su altri progetti finalizzati a sconfiggere il Digital Divide globale. “Alla luce di questi sviluppi, abbiamo deciso di non progettare o costruire più il nostro aereo”, ha spiegato Yael Maguire, direttore del comparto Ingegneria di Facebook. Il progetto non verrà comunque definitivamente chiuso e continuerà a vivere grazie alla collaborazione di partner come Airbus.

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