Niente pre-ordini senza date di vendita, siamo tedeschi

Le autorità teutoniche hanno deciso che prodotti hi-tech, anche digitali, privi di indicazioni sulla realizzazione o con date vaghe sono illegali. Nel mirino videogiochi e gadget

Oggi più che mai, i produttori di tecnologia, soprattutto digitale, mirano a incrementare gli acquisti sfruttando il famoso claim coming soon. L’attività è particolarmente famosa per contenuti quali videogame e app, anche per console domestiche, dove i distributori devono fronteggiare la giungla di offerte che c’è li fuori. Per farlo, pubblicano la copertina dei prodotti senza specificare una data di realizzazione ma intanto accaparrandosi i clienti della prima ora. Bene, per le autorità tedesche, tale pratica è illegale.

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La Higher Regional Court di Monaco di Baviera ha stabilito che la vendita di gadget e giochi con etichette vaghe (ad esempio primavera 2019) è da vietare, in quanto viola il dovere di fornire informazioni accurate al cliente. Stando all’organo legislativo, i consumatori hanno il diritto di sapere quando riceveranno un articolo acquistato in pre-ordine, fosse pure a distanza di mesi.

Cosa succede

La sentenza bavarese è la conseguenza di una denuncia fatta partire da un ragazzo che aveva acquistato, nel 2016, un Galaxy S6 in pre-ordine su Media Markt, senza conoscere la data reale di spedizione e consegna, nonostante in altri paesi il telefono fosse arrivato già nel 2015. Probabilmente la catena aveva puntato su un prezzo interessante, seppur sorvolando sulle tempistiche di ricezione dello smartphone. Dopo aver esaminato la questione, il tribunale di Monaco si è pronunciato a favore del gruppo di protezione dei consumatori, che aveva presentato una denuncia contro Media Markt, concludendo che la necessità di indicare sempre una data come riferimento si estende a tutti i prodotti venduti all’interno della Germania.

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