La compagnia sfrutterà un investimento da 100 milioni di dollari per realizzare prodotti non fungible token
La catena di prodotti e servizi videoludici GameStop sta entrando nel magico mondo degli NFT (token non fungibili). La società ha stretto una partnership con Immutable X per costruire un mercato per NFT, che dovrebbe aprire entro la fine dell’anno. I consumatori potranno acquistare e vendere NFT collegati a risorse digitali da utilizzare in vari giochi. Gli oggetti includeranno elementi come immobili virtuali, skin dei personaggi e armi. Immutable X si basa sulla blockchain di Ethereum. La piattaforma, prevedendo un incremento nel consumo di risorse energetiche dovuto al lancio di GameStop, ha comunicato di voler ridurre l’impatto combinando più vendite NFT in un’unica transazione Ethereum e acquistando compensazioni di carbonio.
In quanto tale, Immutable X, che tra i partner conta anche TikTok, promette zero commissioni ed NFT a emissioni zero. GameStop e Immutable X sperano di invogliare gli sviluppatori di giochi a utilizzare il mercato con l’aiuto di un fondo di 100 milioni di dollari. Nel sondaggio annuale sullo stato del settore dei giochi, la Game Developers Conference ha intervistato più di 2.700 sviluppatori. Ha scoperto che il 70% di loro e i loro studi non erano interessati agli NFT, mentre il 72% non aveva alcun interesse a inserire criptovalute nei loro titoli. Circa il 28% ha dichiarato di essere almeno in qualche modo interessato alle NFT.
Negli ultimi mesi, alcuni studi, editori e figure del settore hanno annunciato progetti NFT, per poi abbandonare i loro piani dopo un significativo contraccolpo. Tra gli altri, Ubisoft ha introdotto per la prima volta gli NFT in uno dei suoi giochi a dicembre, ma sembra che le vendite siano state deludenti. La scorsa settimana, un dirigente di Ubisoft ha affermato che, per i giocatori, essere in grado di vendere oggetti virtuali ad altri è “davvero vantaggioso. Ma per ora non c’è interesse”. Il tempo dirà se l’ultima impresa di GameStop si rivelerà vincente.
