Rivoluzione biorobotica, le badanti saranno sostituite dai robot

Uno scenario di robotica visto finora soltanto nei film, sembra destinato a realizzarsi nell’immediato futuro: arriva dall’Italia la rivoluzione che porterà entro due anni alla sostituzione delle badanti con speciali robot intelligenti e capaci di interazioni complesse tra di loro e con gli umani, destinati soprattutto al miglioramento della vita degli anziani.

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Il progetto “Robot-Era”, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, prevede la realizzazione di tre unità robotiche destinate ad operare nell’ambito di differenti scenari: domestici, condominiali ed esterni.

Sembra un futuro ancora lontano, invece già nel 2015 è previsto il secondo ciclo di sperimentazione, che consisterà nell’integrazione dei robot in ambienti reali, dove vivranno insieme a persone anziane che si offriranno come volontarie per il test.  Gli scienziati si avvarranno quindi delle considerazioni e dei suggerimenti raccolti durante la prima fase della sperimentazione per riprogettare i robot e i servizi da essi svolti.
Un importante passo avanti nella biorobotica era già stato fatto due anni fa con lo sviluppo di Robot NAO, un robot umanoide in grado di migliorare  le capacità motorie e di dialogo dei bambini autistici e degli anziani.

Dalla spesa online alla sorveglianza

Si tratterà di vere e proprie badanti, dunque, che avranno il compito di garantire assistenza agli anziani, svolgendo le stesse mansioni di persone reali.

I sistemi robotici domestici saranno in grado di offrire moltissimi servizi: dalla spesa online al supporto per terapie farmacologiche. Il robot condominiale sarà destinato invece alla sorveglianza e al trasporto, mentre le unità esterne si muoveranno agilmente nel contesto urbano per ritirare acquisti, gettare la spazzatura o aiutare gli anziani a passeggio per la città.

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Ma come hanno reagito finora i volontari sottoposti al test?
Soprattutto nelle fasi interazione, le persone hanno dimostrato una certa dimestichezza con le nuove tecnologie e si sono trovate a proprio agio e propense ad accoglierle nelle proprie case, forse anche grazie all’estetica rassicurante e amichevole delle unità robotiche. Tra i servizi, particolarmente apprezzato è stato soprattutto quello di raccolta dell’immondizia.

Gli obiettivi del progetto

La sperimentazione è stata condotta su 70 anziani nel Laboratorio DomoCasa di Peccioli, dove è collocato stabilmente il laboratorio Service robotics and ambient assisted living, dell’istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, e presso la residenza assistita di Ängen in Svezia.

”L’obiettivo del progetto – spiega Filippo Cavallo, ricercatore della Scuola Sant’Anna – è quello di accelerare lo sviluppo e incrementare la diffusione dei servizi robotici per gli anziani, dimostrando non solo la fattibilità tecnica e scientifica, ma anche affrontando gli aspetti legali, etici, sociali ed economici che possono portare a un concreto sviluppo di un mercato della robotica di servizio, settore in cui la ricerca italiana è leader e in grado di coordinare gruppi internazionali”.