Letame elettrico Ingegneria per l’ambiente


“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. La metafora della forza creatrice della Natura e della sua capacità di trasformazione può essere la base – non solo per una riflessione filosofica sull’uomo e i suoi fallimenti – ma anche per un’idea imprenditoriale, che mette a fattor comune ingegno e tecnologia. L’azienda piemontese Marcopolo ha brevettato impianti di “biomasse zootecniche” per trasformare gli escrementi animali in energia. Se si considerano le stime del WETO (World Energy, Technology and Climate Policy Outlook) sulla domanda mondiale di energia, che aumenterà di circa l’1,8% fino al 2030, non è difficile intuire l’impatto di una tecnologia di questo tipo. La società contemporanea è una società energivora. L’innovazione che produce energia dal letame animale potrebbe segnare una nuova alleanza tra economia agricola ed economia industriale. Alcune ricerche stanno valutando la possibilità di utilizzare dei microbi in grado di digerire i rifiuti umani nei trattamenti delle acque reflue per produrre energia elettrica. Le celle microbiche sfruttano la capacità di alcuni batteri di estrarre gli elettroni dalle cellule e di scaricare questi elettroni attraverso un circuito, producendo elettricità. La tecnologia a ciclo chiuso di Marcopolo permette – invece – l’abbattimento totale delle componenti inquinanti, che sono in parte trasformate in energia rinnovabile e in parte trattate microbiologicamente per diventare un fertilizzante completamente naturale. Dopo l’avvio dell’impianto di Alessandria e di Vignolo, in provincia di Cuneo, l’obiettivo dell’azienda è di avviare altri venti impianti per produrre venti MW di elettricità, che permetterebbero di alimentare 68mila abitazioni private, con un risparmio di 300 barili di petrolio al giorno e di 70 tonnellate di Co2.

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