Il ministro della difesa, Roberta Minotti, ha sottolineato il ruolo importante del Piemonte nel settore aerospaziale. I tagli del Governo rischiano però di metterlo in crisi
Il settore aerospaziale è uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese. Tra tutti i poli di innovazione in questo mercato a spiccare è il Piemonte. Non è un caso che a Torino Thales Alenia Space abbia infatti presentato il primo dimostratore di rientro atmosferico realizzato per l’Esa. Questo aspetto è stato sottolineato anche dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti durante la visita allo stand della Regione al Farnborough International Air Show, uno dei saloni più importanti dedicati all’industria aerospaziale.
[blockquote style=”1″]”Quello dell’aerospazio è un settore tecnologicamente molto avanzato nel quale l’Italia dice e ha molto da dire anche in futuro. Il Piemonte su questo si è mosso con estrema intelligenza”, ha detto il ministro.[/blockquote]
Piemonte esempio di eccellenza nel settore aerospaziale
[blockquote style=”4″]”La verifica che ho fatto oggi parlando con i rappresentanti delle diverse imprese – ha aggiunto la Pinotti – è che l’occasione di questi saloni è importante, non solo perché consente di mettere in mostra quello che sappiamo fare, creando occasioni di business, ma anche perché consente di capire dove sta andando il mercato e di mettere a punto nuove strategie. Mi piace questo modo del Piemonte di presentarsi come sistema, è il modo che dovrebbe avere sempre l’Italia per riuscire a bucare il mondo”.[/blockquote]
Con i tagli il sistema rischia il collasso
Sebbene il settore aerospaziale sia come si è detto motivo di vanto per l’Italia, l’intero mercato rischia il collasso a causa di un nuovo decreto che una volta diventato legge ad agosto dimezzerà i diritti camerali, cioè le spese annuali sostenute dalle imprese appartenenti alla Camera di Commercio e pressoché unica fonte di finanziamento per queste società. Otto enti piemontesi hanno quindi deciso di riorganizzarsi a livello territoriale diminuendo il numero delle sedi operative.
[blockquote style=”4″]”Se questa situazione viene confermata, non possiamo fare altro che migliorare la nostra efficienza – ha spiegato Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte – Anche se allo Stato non costiamo nulla, dobbiamo subire questo taglio per consentire alle imprese di risparmiare. Per una piccola azienda si parla di 26 euro l’anno: non penso che bastino a favorire lo sviluppo dell’economia italiana”.[/blockquote]
Dimezzare i fondi, come sottolinea il segretario generale Guido Bolatto, significa tagliare “promozione all’estero delle imprese” e immobilismo sul fonte del turismo, della valorizzazione dei prodotti tipici e sul sostegno al credito.