Trovata la cura per la sindrome da realtà virtuale

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Il sistema a lenti regolabili dell’Università di Stanford permette di eliminare il fastidio provocato da un uso prolungato dei visori per la realtà virtuale

In alcuni casi un utilizzo prolungato di un visore per la realtà virtuale può provocare nausea e mal di testa. Questi sintomi possono poi essere accentuati se l’utente soffre di un qualche tipo di problema alla vista. Questo è proprio uno dei motivi per cui Nintendo sta aspettando ad introdurre la modalità VR sulla nuova console Switch. I ricercatori del Computational Imaging Lab della Stanford University hanno quindi realizzato un prototipo di visore che consente di eliminare il fastidio semplicemente integrando un migliore sistema di messa a fuoco.

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Le soluzioni attuali non consentono di focalizzare perfettamente un punto in quanto i display si trovano a una distanza fissa dagli occhi. Questi non riescono a sfocare in modo corretto gli oggetti in secondo piano e quindi si affaticano provocando poi nausea e mal di testa. Il sistema realizzato da questi ricercatori è stato chiamato “adaptive focus display” e funziona unendo particolari lenti liquide e il movimento meccanico del display. Ciò consente di mettere a fuoco in modo più efficiente in modo simile a quanto avviene con un binocolo. Il visore inoltre integra una tecnologia di eye tracking per determinare in che punto l’utente sta effettivamente guardando. L’innovativo dispositivo per la realtà virtuale è stato testato su 173 persone di diverse età e ha confermato un miglioramento nella visione, in particolare per quei soggetti affetti da miopia e presbiopia. Al momento non sono stati però raggiunti risultati soddisfacenti per gli astigmatici.

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