SpaceX manda in orbita il suo primo satellite spia per la Difesa

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SpaceX ha spedito nello spazio il suo primo satellite militare per il Dipartimento della Difesa USA. Il vettore è rientrato indenne e potrà essere riutilizzato

SpaceX ha un grande interesse nei confronti della Luna e di Marte ma prima di poter partire con l’esplorazione dello spazio profondo è costretta a dedicarsi ad imprese molto più “terrene”. L’agenzia spaziale privata di Elon Musk lunedì ha lanciato con un successo il primo satellite spia per il National Reconnaissance Office, l’agenzia del Dipartimento della Difesa statunitense che si occupa di gestire il sistema di sorveglianza oltre l’atmosfera. SpaceX ha ottenuto la certificazione per il lancio di satelliti militari nel 2015 ma solo oggi è riuscita a fermare il monopolio di Boeing e Lockheed Martine, che fino a ora si sono occupati in esclusiva di questa attività.

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Trattandosi di un’operazione militare c’è ovviamente il massimo riserbo su come il satellite verrà utilizzato in futuro ma per SpaceX si tratta comunque di un successo al di là di tutto. Il razzo Falcon 9 che lo ha trasportato è riuscito a rientrare integro sulla Terra dopo aver depositato il suo costosissimo carico in posizione e potrà essere riutilizzato per altre missioni. L’agenzia di Elon Musk era riuscita a recuperare la parte più importante del vettore già in una precedente missione e questo lancio conferma che la tecnologia da lei sviluppata è davvero efficace. Anche Blue Origin di Jeff Bezos era riuscita in un’impresa simile ma si trattava di una missione sub orbitale. Un sistema di riciclo dei razzi sarà fondamentale per ridurre i costi e consentire la costruzione di basi stabili sulla Luna come progettano la Cina, l’Esa e la NASA. Proprio in questi giorni l’agenzia spaziale statunitense ha presentato i suoi prototipi di serra per il sostentamento dei coloni lunari e ha scoperto che le proprietà chimiche del suolo marziano lo rendono perfetto come materiale da costruzione.

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