Perché il Galaxy Note9 si piegherà davvero

La compagnia aveva già confermato un lancio nel 2018 del primo smartphone pieghevole. Continuare a innovare per restare leader

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Questa volta ci siamo. Dopo un paio di edizioni in cui si sarebbe dovuto palesare con il nome di Galaxy X, ora lo smartphone pieghevole di Samsung dovrebbe aver raggiunto la sua fase di maturazione. Come avevamo anticipato, diversi report si concentrano oramai sul probabile lancio nel 2018 del foldable phone, chiamato semplicemente Galaxy Note9. Si, la prossima generazione di telefonini di Samsung sarà la prima a ospitare un display derivato dall’OLED, flessibile e parzialmente pieghevole, ovvero in grado di espandersi per ampliare la superficie sensibile al tocco.

Come la compagnia possa realizzare un dispositivo del genere non è chiaro, almeno non nelle forme, ma gli alti ranghi di Samsung hanno rilasciato vari indizi che confermano, almeno ufficiosamente, la notizia. “La nostra testa ora è concentrata al prossimo anno – ha detto Dongjin Koh, presidente della divisione Mobile del gruppo – appena risolveremo gli ultimi problemi potremo lanciare il prodotto, un passo importante per il nostro business”.

Obiettivo flessibilità

Senza parlare mai del Galaxy Note9 o Galaxy X, Koh ha chiaramente alzato l’asticella di quello che la compagnia può offrire all’utenza consumer. È la prima volta che una figura del genere si sbilancia sul telefono pieghevole, chiaro sintomo di un avanzamento nel lungimirante progetto. Ricordiamo infatti come si parli del Galaxy in questione sin dal 2013, anche grazie alla diffusione di alcuni brevetti che rimandano al possibile form factor dell’oggetto. Nel 2016 Samsung aveva rilanciato un video in cui ipotizzava gli utilizzi di nuove tecnologie, tra cui appunto quella flessibile per gli smartphone di nuova generazione. Un concept, solo un gioco di design, che presto potrebbe trasformarsi in realtà.

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