Microsoft porta il diritto d’oblio su Bing

Microsoft: diritto d'oblio su Bing

Microsoft ha creato un modulo online dove fare richiesta per la rimozione di un link su Bing secondo il diritto d’oblio sancito dalla Corte Ue

Da fine giugno Google ha iniziato le operazioni di rimozione su richiesta degli utenti dei link all’interno del suo motore di ricerca considerati “inappropriati”. Il cosiddetto diritto di oblio, cioè l’obbligo da parte del gestore del servizio di eliminare dalla piattaforma i link che rimandano a siti contenenti informazioni ritenute false o che violino la propria privacy, è infatti stato riconosciuto dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea come un diritto del cittadino e Google, che ha ricevuto 12mila richiesta in appena 24 ore, ha dovuto quindi adeguarsi.

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La vicenda è iniziata quando un utente spagnolo, utilizzando il motore di ricerca di Mounatin View, ha trovato su un sito indicizzato alcune informazioni che riteneva violassero la propria privacy.

Oggi Microsoft, il cui CEO Satya Nadella ha annunciato il taglio di 18mila dipendenti entro il 2015, ha di sua iniziativa creato un modulo dove richiedere la cancellazione da Bing riferiti alla propria persona dei link che si ritiene siano “inadeguati o non più pertinenti”.

Microsoft e il diritto d’oblio su Bing

Per chi risiede in Europa Microsoft ha predisposto un modulo online dove effettuare la richiesta di rimozione di un link da Bing. L’azienda di Redmond consiglia di inserire nel form tutte le informazioni necessarie e pertinenti per effettuare una corretta valutazione se la richiesta sia lecita o meno. Oltre al modulo è possibile che vengano considerate anche altre fonti per verificare o integrare i dati forniti dall’utente.

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Microsoft, che ha lanciato con Nokia un nuovo smartphone Android chiamato Nokia X2, sottolinea come il dibattito sulla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha confermato il diritto di oblio potrebbe portare a cambiamenti nel modulo e nel processo di rimozione dei link. In sostanza c’è la possibilità che alcune richieste in futuro potrebbero essere valutate una seconda volta.