CERN: potenza record per svelare i segreti dell’antimateria

Il Large Hadron Collider del CERN ha generato il doppio dell’energia utilizzata per la scoperta del Bosone di Higgs

I due anni di riposo sembrano aver fatto bene al Large Hadron Collider (Lhc) del CERN. Nella notte tra il 20 e il 21 maggio il super-acceleratore di particelle ha generato una potenza doppia a quella necessaria per la scoperta del Bosone di Higgs. I due fasci di protoni sono stati accelerati fino a 6,5 TeV ciascuno e hanno generato ben 13 TeV, ovvero 13mila miliardi di elettrovolt. Questa enorme mole di energia permetterà di scoprire la presenza o meno di nuove dimensioni e i segreti della materia oscura, di cui la struttura svizzera è riuscita a riprodurre una piccolissima parte.

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Per gli scienziati si tratta di una buonissima notizia, in quanto si è trattato solo di un test di funzionamento in vista degli esperimenti in programma a giugno. In quell’occasione l’Lhc accelererà non due ma 2.800 fasci di elettroni e saranno in piena attività i 4 esperimenti in corso al CERN, che vedono una grande partecipazione italiana. CMS e LHCB sono coordinati rispettivamente da Tiziano Camporesi e Paolo Giubellino mentre Anna di Ciaccio è responsabile nazionale per ATLAS. Inoltre, a partire dal 1° gennaio la fisica Fabiola Gianotti, che ha contribuito alla scoperta del Bosone di Higgs, diventerà la prima donna a dirigere il CERN.

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