Google, Uber, Ford, Lyft e Volvo hanno creato un’associazione per favorire la regolamentazione delle self driving car
Ogni anno negli Stati Uniti 33mila persone perdono la propria vita in incidenti stradali. Google, che sta ultimando lo sviluppo della sua self driving car, ha quindi chiesto aiuto ad altre aziende legate in modo differente al settore dell’automotive per migliorare la sicurezza alla guida. Big G, Ford, Uber, Volvo e Lyft, altra startup nel settore del trasporto smart, hanno fondato il consorzio “Self-Driving Coalition for Safer Streets”. L’associazione sarà guidata da David Strickland, ex funzionario del dipartimento dei Trasporti statunitense per la sicurezza stradale (NHTSA), e avrà il compito di favorire un dialogo più produttivo con le autorità americane per la regolamentazione e la commercializzazione delle self driving car. “Lavoreremo con i legislatori, i regolatori e il pubblico per realizzare benefici sociali e di sicurezza dei veicoli senza conducente”, si legge in un comunicato della “Self-Driving Coalition for Safer Streets”.
Al momento quasi tutti i produttori di automobili più importanti, da BMW ad Audi fino a Volvo, Toyota e Hyundai, stanno accelerando lo sviluppo di self driving car ma sembra che siano i colossi della Silicon Valley ad essere più avanti in questo campo. Le Google Car hanno già percorso centinaia di migliaia di chilometri e pare che Big G abbia anche scelto di produrle e commercializzarle in autonomia. Anche l’azienda cinese Baidu è interessata a questa tecnologia mentre Apple sta riscontrando qualche problema. Voci riportate da diversi media confermano che Daimler e BMW hanno scelto di non fabbricare la Apple Car e quindi il cosiddetto progetto Titan, che di segreto ha ormai ben poco, ha subito un rallentamento. Nonostante il cambio ai vertici del team di sviluppo, si prevede che la self driving car della Mela non sarà quindi pronta prima del 2021.