Galaxy Note 7: ecco come funziona lo scanner dell’iride

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Lo scanner dell’iride di Galaxy Note 7 in alcune situazioni può sbagliare nel rilevamento. Ecco quali sono

Il prossimo martedì Samsung presenterà al mondo Galaxy Note 7. Il phablet sarà caratterizzato da un innovativo sistema di riconoscimento dell’iride che consentirà di effettuare un’autenticazione più sicura e rapida. In molti sono curiosi di sapere come funzionerà questa tecnologia e il suo livello di efficienza. Oggi sono trapelate alcune indiscrezioni che riguardano le limitazioni legate a questo apparato.

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Lo scanner dell’iride di Galaxy Note 7 dovrà essere utilizzato ad una distanza dal viso compresa tra 25 e 35 centimetri. Quando l’utente effettuerà il suo primo accesso vedrà comparire tutti i fattori che possono rendere complicata la lettura della retina da parte del phablet. Samsung non garantisce il suo perfetto funzionamento nel caso si abbiano gli occhi gonfi o se si ha appena subito un intervento con il laser agli occhi. Il sistema può sbagliare la lettura anche nel caso in cui gli occhiali sono troppo sporchi o il sensore è coperto da una pellicola protettiva. Infine, lo scanner non è efficiente in caso di estrema luminosità o al buio. In tutti questi casi Samsung, che sta investendo nel settore delle componenti per auto elettriche, consiglia di utilizzare il classico PIN o il lettore di impronte digitali.

Galaxy Note 7 sarà presentato il 2 agosto e presenterà un display Dual Edge Super AMOLED da 5.7 pollici con risoluzione Quad HD (2560×1440 pixel). La scocca in alluminio conterrà un processore Snapdragon 821 o Exynos 8893, 4 GB di RAM, 64 GB di memoria, slot MicroSD/UFS, fotocamere da 12 e 5 megapixel, batteria da 3.500 mAh e sistema operativo Android 6.0.1 Marshmallow con interfaccia Grace UX. Insieme a Galaxy Note 7 sarà anche presentato un nuovo modello di visore per la realtà virtuale Gear VR che pare avrà un costo ridotto rispetto al passato.

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