Bambole giocattolo troppo curiose

Genesis Toy e Nuance Communications hanno lanciato sul mercato un gioco che prende nota di ciò che dicono i bambini. Condividendolo a scopo di marketing

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Non c’è solo il pericolo hacker dietro i giocattoli connessi. Se il 2016 ha visto un’importante violazione ai server di Vtech, azienda che produce diversi giochi 2.0 per bambini, conservando anche file vocali, immagini e video registrati durante il divertimento, un rischio più recente è quello che corre chi acquista un paio di nuovi prodotti della Genesis Toys, sviluppati in collaborazione con Nuance Communications: “My Friend Cayla” e “I-Que”. Si tratta di semplicissime bambole, in grado di connettersi via Wi-Fi e Bluetooth a un’app sullo smartphone, per abilitare un sistema di interazione maggiore per il bambino.

Cosa succede

Il problema è che, tramite il pupazzo, gli utenti possono essere spinti a rivelare informazioni e dati personali che ledono la privacy, anche quella dei minorenni. Ad affermarlo è la Federal Trade Commission che, assieme a gruppi in difesa dei diritti, ha redatto un documento in cui spiega come Genesis Toys e Nuance Communications perpetrino “una raccolta ingiusta e ingannevole della voce dei bambini senza aver adeguatamente informato o ottenuto il consenso dei genitori, come previsto dal Children’s Online Privacy Protection Act”. Una volta collegata al telefonino, le bambole possono prelevare da internet set di domande da fare ai giocatori, incluse curiosità sui nomi dei genitori, scuola, show preferiti e il luogo in cui si abita. Il tutto tramite il software di riconoscimento vocale di Nuance, che conserva le risposte sui propri server. Il fatto è che queste informazioni, una volta ottenute, possono essere utilizzate per scopi diversi, anche di marketing. La licenza d’uso che ne accompagna la commercializzazione spiega infatti come i termini possono cambiare senza preavviso, abilitando la compagnia a condividere i dati con terzi, anche a scopo pubblicitario. Su questa e altre violazioni si basa la FTC per la denuncia appena pubblicata che, proprio in concomitanza con il Natale, potrebbe causare non pochi danni ai fautori del progetto.

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