Galaxy S9: torna il sensore di impronte sotto il display

Gli attuali S8 e Note8 hanno un grosso problema, la presenza del lettore sul retro in una posizione scomoda e poco funzionale. Per questo Samsung tornerà al passato, anzi al futuro

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Il Galaxy S8 avrebbe dovuto ospitare due fotocamere sul retro e invece no, è toccato al Note8 sdoganare la dual cam di Samsung. Quest’ultimo prometteva anche di lanciare il primo lettore di impronte sotto lo schermo, nella stessa posizione in cui si trovava sul Galaxy S7 e Note7 (poi ritirato) ma completamente integrato nel full touch. Anche in questo caso bisognerà attendere la prossima generazione di Galaxy, visto che sarà l’S9 a dedicare una porzione inferiore del display al sensore di riconoscimento dei polpastrelli, senza sfruttare il tradizionale tasto home oramai dimenticato dalla maggior parte degli utenti.

Stando a un prototipo in bozza diffuso online, la compagnia coreana avrebbe trovato un modo per aggirare il gap dell’assenza di un bottone fisico per replicare il funzionamento della lettura delle dita.

Come funziona

Nella pratica, Samsung avrebbe pensato di includere una piccola parte incava sul fondo del terminale, dove appoggiare esclusivamente il dito per accedere alle funzioni di sblocco. Questo, come il tradizionale sensore, servirà sia per la sicurezza nell’accensione che per abilitare alcune operazioni, tra cui i pagamenti in mobilità via NFC con Samsung Pay, che prima o poi dovrebbe essere adottato a livello globale.

Si tratterebbe di un escamotage figlio dell’assenza di una tecnologia migliore allo stato attuale, che consente di evitare il piazzamento sul retro pur senza alzare i costi di produzione e dunque di vendita. Sappiamo infatti che il futuro della scansione biometrica è un sensore posto sotto il vetro del display, probabilmente OLED, che non ne intacchi forme e dimensioni. Sembra che una soluzione del genere però non sia ancora pronta per gli smartphone del 2018, non quelli di Samsung almeno.

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