SpaceX ha scoperto di non poter trasmettere in streaming i video dei suoi lanci nello Spazio perché un’agenzia governativa ha deciso di applicare una legge vecchia di oltre 20 anni
SpaceX lo scorso 30 marzo ha portato nello spazio 10 nuovi satelliti Iridium per diffondere Internet sul globo grazie al suo razzo Falcon 9. L’azienda solitamente consente di seguire il lancio in diretta webcast ma questa volta lo streaming è stato bloccato dalla National Oceanic e Atmospheric Administration (Nooa), agenzia governativa statunitense che si occupa di meteorologia. L’agenzia spaziale di Elon Musk, che ha ammesso che molto probabilmente diversi dei futuri coloni di Marte sono destinati a fare una brutta fine, non possedeva i diritti per diffondere il video.
La Nooa ha deciso di punto in bianco di applicare una legge del 1992 che impone alle aziende del settore aerospaziale di richiedere una licenza per trasmettere video del nostro Pianeta dall’orbita terrestre. “Il National and Commercial Space Program Act richiede una licenza per il telerilevamento commerciale per le aziende che hanno la capacità di acquisire un’immagine della Terra mentre sono in orbita”, ha confermato la Nooa in una nota ufficiale. La cosa curiosa è che SpaceX, che ha completato con successo il primo volo del suo razzo Falcon Heavy, ha trasmesso moltissimi dei suoi lanci in formato webcast e solo oggi l’agenzia ha deciso di prendere provvedimenti. Tahara Dawkins, direttore del Crsra (Commercial Remote Sensing Regulatory Affairs) del Noaa, afferma che il Governo non era a conoscenza che ci fossero telecamere non autorizzate sui razzi di SpaceX nelle missioni precedenti.