Instagram potrebbe chiedere agli utenti di verificare l’identità tramite video

Instagram potrebbe chiedere agli utenti di verificare l’identità tramite video

Per ridurre la circolazione di account bot sulla piattaforma 

Secondo alcuni screenshot pubblicati su Twitter dal consulente di social media Matt Navarra, Instagram chiede ad alcuni utenti di fornire un video selfie che mostri più angolazioni del proprio viso, per verificare che siano una persona reale. Il social network ha lottato a lungo con gli account bot, che possono lasciare messaggi di spam, molestare le persone o essere utilizzati per aumentare artificialmente il numero di like o follower, ed è possibile che Meta (ex Facebook, la società madre di Instagram) stia offrendo questa funzione per aiutare a frenare la prevalenza dei bot sulla piattaforma. Secondo XDA Developers, l’azienda ha iniziato a testare la funzionalità l’anno scorso, ma ha riscontrato problemi tecnici. 

Cosa cambierà nel login 

Molti utenti hanno riferito di aver visto la richiesta di video selfie al momento dell’accesso, per verificare i loro account esistenti. Un altro account su Twitter, Bettina Makalintal, ha pubblicato uno screenshot della schermata di aiuto per il passaggio in cui si scatta effettivamente il selfie video. Non è chiaro se questa funzione sia attualmente un test o verrà implementata a tutti gradualmente. Meta non ha commentato ma proprio Instagram ha pubblicato su Twitter un post in cui spiega che agli account con comportamenti sospetti (come seguire rapidamente un sacco di account) potevano essere invitati a eseguire un video selfie.

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La società ha anche ribadito che la funzione non utilizza il riconoscimento facciale e che il team non conserva i filmati ricevuti. La mossa potrebbe sorprendere alcuni, dato il recente annuncio di Meta di voler terminare una delle sue funzionalità di riconoscimento facciale. Il messaggio nella parte inferiore dello screenshot spiega che il video verrà eliminato dopo 30 giorni. La promessa di Meta di non archiviare o pubblicare i dati potrebbe non rassicurare alcuni utenti, già diffidenti nei confronti di Facebook.

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