Blackphone: lo smartphone anti PRISM presentato al MWC 2014

Al MWC 2014 è stato presentato Blackphone, lo smartphone la cui sicurezza contro violazioni e e intercettazioni è garantita da Phil Zimmermann

Al Mobile World Congress 2014, evento durante il quale Nokia ha presentato i suoi smartphone Android, è stato finalmente tolto il velo a Blackphone, lo smartphone a prova di qualsiasi intromissione. La National Security Agency ha dimostrato la sua capacità di leggere SMS e intercettare le chiamate vocali ma difficilmente riuscirà nell’impresa di violare Blackphone. Questo smartphone è dedicato, come spiega l’AD di Blackphone, Toby Weir-Jones: “a tutti, dai manager ai comuni cittadini, per chi non vuole avere qualcuno che li spii costantemente e non desidera affidarsi ad aziende che fanno dei loro dati il proprio business”.

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Caratteristiche tecniche

Esteticamente piuttosto spartano. Blackphone è dotato di un display da 4,7 pollici HD, 2 GB di RAM e 16 GB di spazio di archiviazione. Il processore è da 2 GHz mentre la fotocamera forntale è da più di 8 megapixel con flash. Il device è dotato di connettività 4G LTE, HSDPA+ e Bluetooth 4.0. Il sistema operativo è PrivatOS, una versione rivisitata di Android. La sicurezza nel download delle app su Play Store è assicurata da Security Center.

I software di sicurezza

Quello che caratterizza Blackphone non è però il comparto hardware quanto i software accessori per la sicurezza. All’acquisto dello smartphone sono compresi un abbonamento di due anni a Silent Circle, un’app per criptare chiamate e messaggi, e a Disconnect, un software che blocca i siti che tracciano la presenza dell’utente. Nel pacchetto è compreso anche un abbonamento biennale a SpiderOak, un servizio per memorizzare file in totale sicurezza, e l’integrazione con Kismet, un’app che analizza il traffico wireless. Tutti questi prodotti potranno essere estesi senza alcun esborso ad altri tre utenti iOS o Android.

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“È giunto il momento per la telefonia sicura” – ha annunciato Phil Zimmermann, co-fondatore di Silent Circle – “Abbiamo lavorato direttamente sulla piattaforma creando un telefono pensato per la privacy e per essere protetto da attacchi esterni. Noi  – ha continuato il crittografo USA – non condividiamo le chiavi con nessuno né con il governo, né con le società di telecomunicazioni e tanto meno con gli hacker cinesi”.