Zygmunt Bauman: “Internet un giorno esporterà la democrazia, ma oggi è ancora presto”

Il sociologo Zygmunt Bauman è convinto che in futuro Internet sarà uno strumento fondamentale per promuovere la democrazia. La divisione fra potere e politica nel mondo globalizzato potrebbe accelerare questo processo

Mercoledì sera al Teatro Dal verme di Milano, il sociologo polacco Zygmunt Bauman ha espresso il suo parere sulla rivoluzione digitale. Secondo il professore di origini ebraiche “Internet è lo strumento naturale per promuovere la democrazia. Un mondo con Internet deve diventare un mondo democratico. Ma è ancora troppo presto per vedere i risultati, siamo ancora alla fase sperimentale”. Anche il creatore del “www” Tim Berners-Lee era giunto ad una conclusione molto simile. Il problema però è che il processo è ancora in una fase embrionale a causa di un epocale cambio di paradigma.

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Il potere non è in mano alla politica

Secondo Bauman, attualmente è in corso una scissione fra potere e politica. I Governi nazionali non sono più in grado di risolvere i problemi locali poiché “l’abilità di fare le cose” è passata in mano a forze sovrannazionali, nello specifico le lobby, le multinazionali e le banche. Non potendo vedere le promesse elettorali mantenute dai partiti perché limitati nell’azione dalla Finanza, le persone cercano nuove forme di fare politica, in particolare in Rete. Il processo è però ancora in divenire: “Per ora ho visto solo degli esperimenti.” – assicura il sociologo – “E non ho avuto alcuna prova che questi stiano funzionando”.

Internet è il futuro

Gli esempi di questo nuovo paradigma teorizzato da Bauman sono tantissimi: gli Indignados spagnoli, i Partiti Pirata, Anonymous, Wikileaks, il Movimento 5 Stelle, Occupy Wall Street e la Primavera Araba. Nessuno di questi però ha raggiunto l’obiettivo prefissato. “Tutti si sono accorti che Wall Street era occupata, tranne Wall Street stessa, che non è cambiata per nulla in seguito a quelle azioni” e “tutti attendevano l’estate araba ma quello che è arrivato è stato l’inverno arabo, direttamente dopo la primavera”. “Il potere ormai è globale, mentre la politica è locale.” ha concluso Bauman – “I problemi creati da un potere globale non possono essere affrontati localmente con efficacia. Abbiamo bisogno di una politica che sia commisurabile con il tenore dei problemi”.

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