Banda ultralarga: il Governo preferisce Enel a Telecom

Piano banda ultralarga: enel ancora indietro con i lavori

Nell’ottica del piano banda ultralarga per la diffusione della fibra ottica, il Governo ha scelto Enel e non Telecom per creare l’infrastruttura di rete

A marzo il Governo ha approvano il piano banda ultralarga, che prevede la diffusione capillare della fibra ottica nel Paese entro il 2020. In occasione della presentazione del progetto, il ministro dello Sviluppo Federica Guidi aveva sottolineato che la scelta della tecnologia da utilizzare per la creazione di questa infrastruttura di rete sarebbe spettata agli operatori ma pare proprio che non sarà così. Palazzo Chigi ha deciso di mantenere il controllo pubblico sulle infrastrutture per la ultrabroadband e ha quindi scelto Enel per cablare la nazione.

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Enel porterà la banda larga nel Paese sfruttando la rete energetica

In passato si pensava che sarebbe stata Telecom a per portare la banda larga in tutto il Paese ma alla fine la scelta è caduta su Enel. L’azienda energetica controllata dal Ministero del Tesoro prevede di diffondere la fibra ottica in tutta Italia entro 3 anni grazie alla propria rete di distribuzione energetica. Ciò significa che il ruolo di Telecom nel progetto diventa marginale in quanto la sua infrastruttura di rete in rame non sarà utilizzata. Nello specifico il piano banda ultralarga prevede lo stanziamento di 6,5 miliardi di euro per raggiungere entro il 2020 l’85% delle case degli italiani con una velocità di 100 mega. Il prossimo passo del Governo, che ora detiene il potere di legislazione esclusivo sulle competenze informatiche , sarà quello di riappropriarsi delle infrastrutture per la trasmissioni radiotelevisive.

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