Tim Cook bacchetta Google e Facebook sulla privacy

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Il CEO di Apple Tim Cook ha indirettamente accusato Facebook e Google di lucrare sulla privacy e la sicurezza degli utenti

La scandalo Datagate ha messo in luce il fatto che i nostri dati in Rete non sono al sicuro. Se a ciò si aggiungono scandali come la violazione di iCloud o di Drobox, è piuttosto normale che gli utenti siano preoccupati di come le aziende proteggano e gestiscano le loro informazioni. In occasione di un evento organizzato dall’Electronic Privacy Information, il CEO di Apple Tim Cook ha lanciato un non troppo velato attacco a Google e Facebook sulla gestione della privacy.

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Tim Cook: “Sbagliato monetizzare sulla privacy degli utenti”

Cook, senza fare nomi, ha sottolineato che diverse aziende del web utilizzano i dati degli utenti per lucrare attraverso la pubblicità. “L’idea che i nostri clienti debbano scegliere se avere maggior privacy o maggior sicurezza va respinta sul nascere. – ha detto il CEO di Apple – E’ un nostro dovere garantirle entrambe. Quello della riservatezza deve essere un diritto fondamentale delle persone. Ce lo chiede la Costituzione americana, il popolo, la moralità. E’ incredibile come alcune aziende divorino qualsiasi informazione possano rintracciare su di voi, per poi monetizzarla. – ha continuato – Ad Apple crediamo che questo comportamento sia sbagliato”.

Cook non parla esplicitamente di Google e Facebook ma alcuni passaggi del suo intervento sembrano riferirsi proprio al social network e alla nuova app Foto presentata alla Google I/O 2015. “E’ necessario che i clienti possano controllare le loro informazioni. Certo, magari vi attrae la possibilità di avere servizi gratuiti, magari dove poter conservare le vostre foto di famiglia che chissà per quali scopi di advertising saranno utilizzate. Un giorno gli utenti comprenderanno tutto questo”, ha spiegato il CEO di Apple. Già in passato Cook aveva parlato di privacy online e Facebook e Google, sentitesi chiamate in causa, avevano risposto al numero uno di Cupertino con toni piuttosto accesi.

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Infine, Cook ha parlato di crittografia e dei rischi legati ad una minore protezione dei dati. Il CEO di Apple, che l’8 giugno aprirà la WWDC 2015, ritiene che sia “estremamente pericoloso” che le agenzie governative vogliano accedere con più facilità alle informazioni degli utenti. Cook ha ribadito che un simile provvedimento “avrebbe un effetto spaventoso sui diritti degli utenti. Se lasciamo una chiave sotto al tappeto per il poliziotto, è molto probabile che la trovi anche il ladro”.

Google risponde a Cook: “La priorità è creare il servizio giusto, non monetizzare”

Google, che ha lanciato il servizio Account Personale per la gestione del proprio profilo di Mountain View, ha risposto alle parole di Cook sottolineando che i contenuti caricati su “Foto” non saranno utilizzati a scopo commerciale senza il consenso del’utente e ancora non è previsto alcun sistema di monetizzazione. “Google Foto non utilizzerà immagini o video caricati sulla sua piattaforma per fini commerciali o promozionali di alcun tipo a meno che non venga richiesto esplicitamente il consenso agli utenti. La nostra priorità, come avviene con la maggior parte dei prodotti che Google realizza, è offrire alle persone il servizio giusto. Non abbiamo piani di monetizzazione in questo momento”, ha sottolineato Big G.