L’Fbi spiegherà al Congresso come ha sbloccato iPhone

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L’Fbi rivelerà al Congresso come ha sbloccato l’iPhone dell’attentatore di San Bernardino senza il supporto di Apple

La disputa tra Apple e l’Fbi sulla privacy non si è conclusa con lo sblocco dell’iPhone di San Bernardino. Il bureau è riuscito ad accedere ai dati dello smartphone dell’attentatore senza l’aiuto della Mela ma ora tutti vogliono sapere come ci è riuscito. Secondo quanto riporta il National Journal, l’Fbi spiegherà le operazioni per sbloccare iPhone ad un gruppo di membri del Congresso statunitense.

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Al momento l’unico ad essere a conoscenza di tutti i passaggi è la senatrice Dianne Feinstein, che ha firmato una proposta di legge per obbligare le aziende del settore tecnologico a rendere accessibili i dati criptati alle agenzie governative. Tutti gli indizi portano a pensare che sia stata la startup israeliana Cellebite a collaborare con l’Fbi per lo sblocco di iPhone ma la certezza può arrivare solamente da una dichiarazione pubblica del bureau che Apple sta aspettando con impazienza. “Non credo che il governo abbia nessun obbligo nei confronti di Apple. Nessuna azienda o individuo sono al di sopra della legge”, ha spiegato la Feinstein. Per quanto riguarda i dati contenuti nello smartphone di Syed Rizwan Farook, l’Fbi ha spiegato al New York Times che è ancora presto per sapere se saranno decisivi per le indagini. “Ci stiamo lavorando e quando diventerà opportuno rivelare il contenuto, lo faremo”, ha detto il Consigliere Generale del bureau, James A. Baker.

La vicenda fra il governo statunitense ed Apple ha lasciato un segno su tutto il mondo della tecnologia. Le autorità USA sono teoricamente in potere di accedere a qualunque iPhone e potrebbero eseguire la stessa operazione anche su dispositivi di altre aziende. Il timore è tale che anche WhatsApp ha annunciato di aver introdotto la crittografia end-to-end per proteggere le conversazioni degli utenti.

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