Glenn Greenwald: “Stati Uniti e Gran Bretagna hanno spiato l’Italia”

Il giornalista che conserva i file della talpa del Datagate Edward Snowden conferma che anche il nostro Paese è stato sotto controllo informatico. Alcuni agenti dei servizi segreti italiani sembrano coinvolti

Non molto tempo fa Edward Snowden, la talpa dello scandalo Datagate, aveva affermato che la NSA teneva sotto controllo anche i sistemi informatici italiani. In seguito Il Presidente del Compasir Giacomo Stucchi aveva smentito la notizia affermando che nel nostro Paese non esiste “nessun Grande Fratello illegale“. Oggi però, poco tempo prima che fosse rivelato che anche il cellulare della cancelliera tedesca Angela Merkel era sotto controllo, il giornalista e compagno di Snowden Glenn Greenwald, che ha lasciato il The Guardian per intraprendere un progetto personale, ha affermato che anche l’Italia era spiata da PRISM.

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Greenwald: “L’italia è stata spiata”

Al quotidiano L’Espresso, Greenwald, che ha avuto una discussione su Twitter con il giornalista de La Stampa Gianni Riotta per un suo editoriale, ha dichiarato: “La NSA porta avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano”. Secondo il collega di Snowden lo spionaggio dei dati sarebbe avvenuto attraverso l’intercettazione dei tre cavi di fibre ottiche sottomarini che hanno terminali in Italia. A spiare il nostro Paese non sarebbe stata solo la NSA, i cui nuovi datacenter hanno qualche problema di surriscaldamento, ma anche il GCHQ britannico attraverso il programma “Tempora”.

C’entrano gli 007 italiani?

Greenwald ha anche rivelato che i servizi segreti italiani hanno collaborato con l’intelligence del Regno Unito nella raccolta dei dati degli utenti come e-mail, telefonate e traffico dati. I documenti sottratti da Snowden confermerebbero infatti che gli 007 nostrani hanno siglato un “accordo di terzo livello” con il GCHQ per la raccolta e condivisione di informazioni con la NSA.

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L’Europa ora, attraverso il Commissario alla Giustizia Viviane Reding, chiede una risposta “forte e univoca” dagli Stati Uniti mentre la Russia sta preparando un proprio PRISM controllato dall’FSB, l’ex KGB.