Twitter ancora bloccato in Turchia dopo la strage a Suruc

Twitter bloccato in Turchia dopo l'attentato a Suruc

Twitter è stato nuovamente bloccato in Turchia per evitare la diffusione di immagini e contenuti relativi all’attentato terroristico di Suruc

E’ un rapporto davvero conflittuale quello fra il governo turco e Twitter. L’accesso al social network è stato nuovamente bloccato a livello nazionale da un tribunale locale per evitare la diffusione di immagini dell’attacco terroristico di lunedì scorso nella città di Suruc. A confermarlo è un portavoce ufficiale di Ankara. L’hashtag #suructakatliamvar era diventato molto popolare a seguito della strage per poi essere sostituito nei trending topic da #TwitterBlockinTurkey poco tempo dopo il blocco imposto dal governo.

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Twitter, che ha lanciato un sito dedicato alla sicurezza online, era già stato inibito a fasi alterne assieme a YouTube durante le proteste che avevano sconvolto il Paese l’anno scorso. I social network erano infatti diventati lo strumento principe per diffondere il malcontento dei cittadini nei confronti del governo. A quel tempo il primo ministro Tayyip Erdogan ha definito i social media “la maledizione della società odierna”.

Nel frattempo, è stato scoperto l’autore dell’attentato che ha causato la morte di 32 persone a Suruc. All’inizio di pensava si trattasse di una donna ma le analisi di DNA hanno rivelato che in realtà il terrorista sarebbe Abdurrahman Alagoz, 20enne studente di ingegneria all’università di Adiyaman. La madre del presunto attentatore avrebbe confermato che il figlio ha trascorso un periodo di 6 mesi all’estero. Gli investigatori sono convinti che durante questo lasso di tempo il ragazzo si sia recato in Siria per addestrarsi con l’Isis all’uso e alla fabbricazione di bombe.

 

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