La stampa 3D riporta in vita i monumenti distrutti dall’Isis

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Alla Maker Faire 2015 è stato presentato un progetto per riprodurre con la stampa 3D i monumenti distrutti dall’Isis in Iraq e Siria

Nel suo delirio integralista l’Isis non ha solo brutalmente ucciso migliaia di persone a sangue freddo ma ha anche distrutto quelli che riteneva simboli idolatri. Per il resto del mondo, invece, si trattava di monumenti storici di enorme importanza. Domenica pomeriggio presso la Maker Faire 2015 di Roma l’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli, ha presentato il progetto dell’associazione “Incontro di Civiltà”, il cui scopo è quello di realizzare delle riproduzioni delle opere distrutte dall’Isis tramite stampa 3D.

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La stampante 3D costruita da Massimo Moretti di WASP consente di riprodurre oggetti di grandi dimensioni con un livello di accuratezza decisamente elevato. Grazie alle scansioni dei reperti effettuate negli anni dei monumenti di Ninive (Iraq) e Palmira (Siria) sarà possibile realizzarne delle riproduzioni in scala 1:1 che saranno pronte entro dicembre. I primi reperti a ritornare in vita saranno alcuni bassorilievi di epoca pre-romana. “Il terrorismo ha pensato di poter distruggere per sempre i grandi capolavori patrimonio dell’umanità, – ha detto Rutelli intervistato da Il Messaggero – noi con questo progetto dimostriamo invece che grazie alla tecnologia e alla creatività l’idea della distruzione può essere sconfitta”. Il progetto è stato presentato a Parigi al Direttore Generale dell’Unesco, Irina Bokova, che ha messo a disposizione il supporto della campagna “Unite4Heritage“.

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