Qualcomm contro Apple: ban degli iPhone negli USA

Qualcomm chiede ad Apple 7 miliardi di royalties
Qualcomm vuole 7 miliardi da Apple per i suoi brevetti. La Mela risponde che si tratta di tecnologie base per iPhone

La produttrice di chip continua la sua battaglia legale contro Cupertino chiamando in causa la International Trade Commission

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L’obiettivo è di quelli difficili e probabilmente impossibili da raggiungere: bloccare le vendite e le esportazioni, dagli USA, degli iPhone. Qualcomm si è legata al dito un’accusa, mossa da Apple a inizio anno, circa una pratica che il produttore di chip attuerebbe per far pagare alla Mela delle royalties più alte rispetto alla concorrenza, dovute per l’utilizzo di parti hardware e brevetti negli smartphone che escono dalle fabbriche partner di Cupertino. Come risposta, qualche mese dopo, è arrivato un lungo documento in cui Qualcomm chiama in causa Apple per l’infrazione di diverse proprietà intellettuali, mai richieste ufficialmente e su cui finora tutti avevano taciuto per la buona continuazione del business. Insomma, il flebile filo che legava le due compagnie si è rotto e adesso è tutta una questione di tribunale.

iPhone 8 è in pericolo?

L’accusa sarebbe tale da vietare la vendita e l’esportazione di iPhone di vecchia e nuova generazione. In totale sono sei i brevetti di cui Apple non avrebbe rispetto la paternità: tra questi la possibilità di estendere la durata della batteria, il trasferimento di dati tramite reti wireless combinate e l’ottimizzazione delle performance a seconda degli usi. Tutti si riferiscono, in un modo o nell’altro, all’ambito del risparmio energetico, un tallone d’Achille di quelli che furono gli iPhone della prima ora. L’esame da parte della US International Trade Commission comincerà ad agosto e con tutta probabilità proseguirà per tutto l’anno sino agli inizi del 2018. Per questo le vendite dell’iPhone 8, in uscita a settembre, non sono in pericolo né dentro che fuori gli Stati Uniti. Non è detto però che qualcosa non possa cambiare nei prossimi mesi qualora il giudizio della commissione non fosse a favore di Qualcomm e dunque di un ban dei melafonini.

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